Come è mutato il lavoro grazie ai processi tecnologici

Il lavoro e la sua sicurezza sono cambiati nel corso del tempo

Un approfondimento sui processi tecnologici che, già dai secoli scorsi, hanno influito sul mondo del lavoro

 Già dai secoli scorsi abbiamo assistito a tantissimi, mutevoli, processi tecnologici e lavorativi. Ogni epoca ha portato, con se, tante modifiche in questi campi, per la necessità di allungare la vita media e la qualità del lavoro.
Attualmente ci troviamo nel periodo dell’Industria 4.0: ma, effettivamente, il welfare (dei lavoratori), è ancora al centro dell’interesse comune?

Un viaggio lungo oltre 200 anni

Partiamo da un fattore comune: “l’industria” e le epoche in cui è cambiata.
Ad oggi, abbiamo assistito ad almeno quattro “rivoluzioni industriali“. La prima alla fine del ‘700, con l’immissione delle macchine a vapore; i settori del “tessile” e quello “metallurgico” furono quelli più “colpiti”(in maniera positiva). Attorno la metà dell’Ottocento, invece, inizia la “seconda”: vengono introdotti prodotti chimici, elettricità e fonti d’energia come il petrolio.
Arriviamo dunque al ‘900, secolo in cui telecomunicazioni ed elettronica sono i principali soggetti della terza rivoluzione industriale. Un viaggio lungo oltre 200 anni, per arrivare ai giorni nostri: l’epoca dell’Industria 4.0.

In cosa si differenzia l’Industria 4.0?

Al centro ci sono i processi che formeranno un mondo del lavoro interconnesso, sempre attivo e automatizzato. Uomo sta a “macchina”, come il “digitale” sta al “reale”: possiamo fare l’esempio delle stampe 3D, dei robot, e del riciclo di energie rinnovabili.
Dietro tutto ciò’ è necessario, ovviamente, effettuare grandi e precisissime operazioni al fine di calcolare rischi, dati e ricavi. Uomo e macchine dunque entrano in pieno contatto: ma effettivamente, questa “nuova” rivoluzione industriale, può assicurare al lavoratore un vero benessere?

La situazione in Italia

Spesso abbiamo parlato di sicurezza e di novità legate a tecnologie e miglioramenti introdotti nel mondo lavorativo, ma anche di incidenti che (purtroppo anche mortali) continuano ad accadere.
LINAIL si occupa di gestire i dati collegati agli infortuni sul lavoro: nonostante la tendenza stia cambiando negli ultimi anni, si sente ancora spesso parlare di tali argomenti di cronaca.

Già dal secolo scorso si prospettava un’evoluzione della meccanica

Di seguito riportiamo un estratto, anonimo, risalente al 1910, riguardante una filosofia del pensiero sul lavoro:
Scopo di una società[…] è di rendere tutti i lavori attrattivi, di togliere maggiori fatiche col progresso crescente della meccanica e di far sì che il lavoro, vita dell’umanità, sia anche la salute degli uomini. […] E noi risponderemo che la meccanica, oggi matrigna e nemica degli operai, diventerebbe allora madre benevola.
E i lavoratori, soli padroni dell’opifici, saprebbero portarvi tutti quei provvedimenti utili per la propria salute, e la scienza, abbracciando un concetto più umanitario, verrebbe a perfezionare l’officina e a renderla pari al laboratorio del professore. Salve, o divina scienza, o anfesibene dei desposti, te saluteranno li scarni operai che sudando nelle officine o nelle miniere, te saluteranno, spirito umanitario, i girovaghi disoccupati che oggi giustamente t’imprecano. Salve, o lavoro umano, che ritemprerai li animi, che rinvigorirai le menti, salve, o ginnastica sublime, te canteranno le future generazioni nella nuova Arcadia della vita”.
(Anonimo, Il lavoro attraente, pubblicato a cura della Redazione del giornale “Il Risveglio”, Firenze, Tip. Guttemberg, s.d., ma circa 1910).