Fondo Nuovo Competenze 2° edizione: 1 miliardo di euro per la formazione professionale

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Con il D.C.S. n. 320, del 10 novembre 2022, è stato approvato l’Avviso e i relativi allegati per la seconda edizione del Fondo Nuove Competenze

1 miliardo di euro sono stati destinati, con il Decreto interministeriale del 22 settembre 2022, al rifinanziamento del FNC (Fondo Nuove Competenze). 

Il Decreto del Commissario Straordinario numero 320, del 10.11.2022, ha approvato l’Avviso pubblico e i relativi allegati riguardanti la seconda edizione di questa misura istituita dall’articolo 88 del decreto-legge n. 34 del 2020. Diverse le novità di questa nuova edizione. 

Come nasce il Fondo Nuove Competenze?

Il FNC nasce allo scopo di contrastare la crisi economica provocata dalla pandemia da Covid-19, aggravata in questi mesi dalla guerra tra Russia e Ucraina. Il Fondo, introdotto dal secondo Governo Conte due anni fa, è finanziato dall’ANPAL (Associazione Nazionale Politiche Attive del Lavoro – e dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), ed è cofinanziata dal FSE (Fondo Sociale Europeo). 

La misura punta alla formazione professionale nelle aziende, così da rendere maggiormente competitive le imprese e gli stessi dipendenti. 

Formazione nei settori chiave della transizione ecologica e del digitale

Un miliardo di euro, dunque, per consentire alle imprese di realizzare un percorso formativo di crescita dei propri dipendenti per accrescere determinate skills, sempre più necessarie nell’epoca della Quarta Rivoluzione Industriale

Nello specifico, il Fondo punta al raggiungimento di competenze digitali (di base e specifiche) e cognizioni sulla transizione ecologica, così da seguire gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il periodo della formazione, che deve avvenire esclusivamente durante l’orario di lavoro, è rimborsabile fino al 100% per quanto riguarda i contributi assistenziali e previdenziali, e al 60% della retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione. La cifra complessiva è direttamente versata sul conto corrente dell’azienda interessata.

Le novità di questa seconda edizione

I fondi interprofessionali costituiranno il canale privilegiato di accesso al Fondo Nuove Competenze. Per i datori di lavoro che non hanno a disposizione fondi interprofessionali la formazione dovrà essere erogata da enti accreditati a livello nazionale o regionale. 

La società che ha presentato istanza di accesso al Fondo non può essere il soggetto erogatore della formazione che può essere erogata, per singolo dipendente, per un minimo di 40 e un massimo di 200 ore

Il contributo massimo concesso, per ciascuna istanza, non può eccedere i 10 milioni di euro.

Può essere richiesto dal datore di lavoro un’anticipazione, nel limite del 40% del contributo concesso, dietro presentazione di una fideiussione bancaria o una polizza fideiussoria assicurativa.

Rimodulazione dell’orario di lavoro

Come stabilito dal primo articolo, secondo comma del nuovo decreto, le aziende che vogliono partecipare al Fondo hanno l’obbligo di sottoscrivere con i sindacati, entro e non oltre sabato 31 dicembre, accordi sulla rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzata a specifici percorsi formativi dei dipendenti.

Per  le imprese che optano per una riduzione dell’orario di lavoro, mantenendo inalterato il salario, è previsto, infatti, un premio. Nel caso di accordi che prevedano, oltre alla rimodulazione dell’orario finalizzata a percorsi formativi, anche una riduzione strutturale dell’orario di lavoro a parità di retribuzione complessiva, la quota di retribuzione finanziata dal fondo sarà pari al 100%.

Per ulteriori informazioni, consultare il seguente link.