La Calabria con le sue diverse province. L'incidente mortale è avvenuto vicino Vibo Valentia.
Durante un martedì di agosto, il 21, un grave incidente ha riacceso i riflettori sulla mancata messa in sicurezza di ancora troppi luoghi di lavoro. Un lavoratore di 51 anni, Carmine Giacoia, è morto a causa di un tubo ad alta pressione che, inaspettatamente, è esploso colpendolo mortalmente. L’incidente è avvenuto in Calabria presso la stazione ferroviaria di Joppolo, provincia di Vibo Valentia. Giacoia, che lascia una moglie e due figli giovani, era al suo secondo giorno di lavoro nel cantiere calabrese.
L’Ugl, Unione Generale del Lavoro, ha subito evidenziato nel mancato rispetto delle più basilari norme di sicurezza il motivo scatenante della morte del signor Giacoia. Pino Giordano e Giuseppe Palumbo, segretari provinciali dell’Ugl a Matera e a Potenza, hanno richiesto alle autorità competenti di indagare sulla vicenda per accertare tutte le eventuali responsabilità penali del caso.
È molto importante, inoltre, rimarcare il ruolo capofila dell’Ugl, sia in ambito regionale che a livello nazionale, nella lotta alla prevenzione e ad una corretta sicurezza sui luoghi di lavoro affinché incidenti di questo tipo non si ripetano mai più. I rappresentanti dell’Ugl hanno voluto rimarcare, infine, la necessità di una partecipazione condivisa da parte di tutte le parti interessate (Governo, sindacati, partiti, industriali, lavoratori) al fine di attuare ogni sforzo atto a risolvere questo terribile problema che ha portato in Italia, dal 2008 in poi, ad una universale mancanza di incentivi per prevenire le morti sui luoghi di lavoro.
Quello che manca in questo Paese, ormai in troppi casi, è la mancanza di un’adeguata formazione riguardante la sicurezza sul luogo di lavoro. Ciò accade perché molte aziende decidono di investire sempre meno sulla sicurezza a causa della crisi economica che non ha ancora abbandonato del tutto il Bel Paese. Basti pensare che, dati Inail alla mano, nel 2018 (analisi dal mese di gennaio a quello di agosto) sono stati 500 i morti sul luogo di lavoro. Un vero è proprio record negativo che deve scuotere le coscienze di noi tutti.
È necessario che il Governo in carica si impegni a promuovere una reale formazione, attraverso corsi, che tengano conto sia delle caratteristiche del territorio in oggetto sia degli incidenti accaduti in loco.
La Redazione